Maria Rosaria Valentini nació en 1963 en San Biagio Saracinisco (Frosinone, Lacio) y reside en Sorengo (Ticino, Suiza),
Entre otros libros, ha publicado: Quattro mele annurche, Di armadilli e charango… y Sassi muschiati.
Entre otros libros, ha publicado: Quattro mele annurche, Di armadilli e charango… y Sassi muschiati.
SÍLABAS PARA UNA MADRE
Gracias por cada taza de té,
por cada gota de miel confiada a una delgada cucharilla.
Gracias por la sopa de pan y leche:
la detestaba, pero tú me la dabas convencida.
Gracias por el olor del ragú preparado con esmero,
el domingo por la mañana.
Gracias por las sutiles sábanas de lino:
allí bordabas el perfume de las fresias, soñando mis sueños.
Gracias por tus dientes y tu cabello.
Gracias por las fábulas.
Las contabas al atardecer:
susurrabas la historia del gato,
la cantinela de un mandarín,
el drama lento de una oveja asustada.
Gracias por la pequeña mesa plegable donde empecé a sembrar vocales.
Gracias por haber tenido el valor de un soldado...tú eras solo una blanca margarita.
Gracias por haber aceptado tu vida.
Gracias por el nombre que me has dado.
Sin embargo, son muchas las palabras que nunca nos hemos dicho.
Lástima no haber separado sílabas que coser juntas,
que comer en rebanadas, como un pastel de fresas y requesón.
Sabe que — en los bufidos del silencio — he inventado algunas.
Solo para mí.
Y siempre hablarán de ti.
SILLABE PER UNA MADRE
Grazie per ogni tazza di tè,
per ogni goccia di miele affidata a uno smilzo cucchiaino.
Grazie per la zuppa di pane e latte:
la detestavo, ma tu m'imboccavi convinta.
Grazie per l'odore del ragù preparato con cura,
la domenica mattina.
Grazie per le sottili lenzuola di lino:
lì ricamavi il profumo delle fresie, sognando i miei sogni.
Grazie per i tuoi denti e i tuoi capelli.
Grazie per le favole.
Raccontavi di sera:
bisbigliavi la storia del gatto,
la filastrocca di un mandarino,
il dramma lento di una pecora spaurita.
Grazie per il piccolo tavolo pieghevole dove iniziai a seminare vocali.
Grazie per aver avuto il coraggio di un soldato... tu eri solo una bianca margherita.
Grazie per il nome che mi hai dato.
Eppure sono molte le parole che non ci siamo mai dette.
Peccato non aver spartito sillabe da cucire insieme,
da mangiare a fette, come una torta di fragole e ricotta.
Sappi che — negli sbuffi del silenzio — ne ho inventate alcune.
Solo per me.
E sempre parleranno di te.
SILLABE PER UNA MADRE
Grazie per ogni tazza di tè,
per ogni goccia di miele affidata a uno smilzo cucchiaino.
Grazie per la zuppa di pane e latte:
la detestavo, ma tu m'imboccavi convinta.
Grazie per l'odore del ragù preparato con cura,
la domenica mattina.
Grazie per le sottili lenzuola di lino:
lì ricamavi il profumo delle fresie, sognando i miei sogni.
Grazie per i tuoi denti e i tuoi capelli.
Grazie per le favole.
Raccontavi di sera:
bisbigliavi la storia del gatto,
la filastrocca di un mandarino,
il dramma lento di una pecora spaurita.
Grazie per il piccolo tavolo pieghevole dove iniziai a seminare vocali.
Grazie per aver avuto il coraggio di un soldato... tu eri solo una bianca margherita.
Grazie per il nome che mi hai dato.
Eppure sono molte le parole che non ci siamo mai dette.
Peccato non aver spartito sillabe da cucire insieme,
da mangiare a fette, come una torta di fragole e ricotta.
Sappi che — negli sbuffi del silenzio — ne ho inventate alcune.
Solo per me.
E sempre parleranno di te.